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Dominio francese nel Cervino XTrail maschile, a Margherita Battini la gara femminile


La seconda edizione del Cervino X-trail è stata un grande successo nonostante la meteo non preannunciasse nulla di buono; la prova era anche valevole come finale del Challenge italo/francese CXT che l’anno prossimo avrà grandi novità.

Dei 200 atleti iscritti, alcuni non si sono presentati ai nastri, preoccupati per le condizioni meteo, comunque 160 partenti; il percorso si snodava su 44km con 2350 m di D+, partenza in linea nel’area verde di Champlève a 1750.

Con grande soddisfazione di tutti gli organizzatori, la partenza è stata data dal re delle corse in montagna, da colui che forse è all’origine di questo enorme movimento del trail e dello skyrunning, il mitico Bruno Brunod. Le sue parole semplici e dirette hanno infuso tra i partecipanti una grande pace e tranquillità, è stato capace di allentare la tensione di una prova che si presentava dura.

I concorrenti sono partiti alle ore 7,30 precise senza esitazione viste le informazioni costanti che avevamo dagli uomini della Guardia di Finanza dislocati nei punti chiave che portavano al rifugio Oriondé, il punto più alto; la pioggia ha accompagnato la prima parte e come da pronostico un gruppo di atleti si metteva alla testa, cioè Delabarre, Daum, Cavallo, Gorry, Zanchi, Gibaud; leggermente più attardati Pablo Barnes, Merletti e a qualche minuto la prima donna, la giovanissima Margherita Battini.

Champlève, frazione di Promiod in falso piano e discesa rapida a Valtournenche nella frazione di Cretaz. Da qui, lasciato Valtournenche e la frazione di Crepin, si andava a Perreres attraverso la strada poderale utilizzata in tempi passati dai mezzi che trasportavano lastre di ardesia dalla sovrastante montagna del Pancherot.

Fino a questo punto non vi erano grandi scossoni con tutti i corridori che procedevano con il loro passo ed i candidati alla vittoria che si controllavano, a Perreres il primo ristoro; Delabarre, Daum, Zanchi e Gorry arrivavano insieme, Cavallo accusava un piccolo distacco, Gibaud e Barnes erano lì. Iniziava il primo strappo di salita dura, 350m + fino all’incrocio del sentiero 35, cioè l’ex alta via nr 3 che arrivava ai piedi del Cervino, cioè all’Oriondé. La situazione cambiava, Daum in grande forma iniziava ad aumentare il ritmo, un pochino dietro seguivano Gorry, Cavallo che recuperava e Delabarre. Zanchi era quinto, Barnes sesto, Gibaud e Merletti poco dietro. Ed è proprio sul sentiero 35 verso l’Oriondé che tutti gli atleti venivano messi a dura prova; all’apparenza sembra una semplice e morbida salita verso il rifugio, invece si presenta con continue variazioni di terreno che affaticano terribilmente le gambe, non permettendo recuperi muscolari. All’altezza del paravalanghe sotto il ghiacciaio dello Cherillon, Daum avanzava senza rivali abituato a questi terreni, tre minuti su Gorry, circa 5 su Delabarre che si ritrovava 3° per l’inatteso ritiro di Giuliano Cavallo.

Al gpm Oriondé e secodo ristoro, i minuti divantavano 5 sul secondo e 7 sul terzo; i tre francesi alle prime tre posizioni, più attardato Zanchi, seguito da Merletti e Gibaud. Qui la prima bella sorpresa, le nuvole basse e pioggia fine che avevano accompagnato la prima parte di gara, si dissipavano e lasciano spazio ad un incantevole Cervino innevato. Per gli atleti è stata un’emozione grandissima, non solo per coloro che non l’avevano mai visto, perchè nonostante molti di noi lo conoscano bene, non ci si può abituare ad un tale spettacolo.

La gara continuava con la discesa lungo la morena che porta a Plan Maison, nuova variante e passaggio lungo la diga del Goillet con due saliscendi e l’attraversamento della ferrovia servita alla costruzione della diga; da qui si proseguiva verso Le Mande per arrivare alla stazione delle Cime Bianche. Dal Goillet il dislivello non era molto quindi bisognava avere la forza di rilanciare nei tratti di pianura!!!

Le posizioni restavano immutate, Daum decideva di gestire la gara controllando i due connazionali che accoppiati tentavano il recupero. Alle Cime Bianche l’ultimo sforzo, uno strappo portava gli atleti al 4° ristoro; pur se breve all’apparenza (200m D+), tutti mostravano un gran affaticamento muscolare ma erano consapevoli che da lì non mancava molto all’arrivo. Il percorso proseguiva con i suoi saliscendi sotto la Becca D’Aran, purtroppo la nebbia non ha consentito di godere della magnifica vista che il sentiero 107 offre andando verso Cheneil. Giunti a Cheneil, discesa di qualche minuto a Promindo, svolta a destra ed attraversamento del bosco per ritornare a Champlève dove era posto il traguardo e raccogliere l’applauso del numeroso pubblico accorso.

La cronaca vedeva trionfare Daum in 4h27’43”,con i due colleghi francesi Delabarre e Gorry ex equo secondi a 3’48”; più di 13′ per Zanchi, Merletti e Barnes rispettivamente a 32′ e 33′; una nota a parte va riservata alla vincitrice della prova femminile, una ragazza che al primo anno di corsa in montagna e su queste distanze sta dimostrando di non avere rivali, Margherita Battini. 23 anni, un passato in atletica ha tutte le qualità e le doti sportive per diventare una delle future protagoniste del trail, non solo nazionale.

Chiude al 1° posto ed ottava assoluta in 5h18’46”, seconda femminile Crisciani Susanna in 6h57’13” e terza Rolando Valentina in 7h04’48”. Per il Challenge CXT, cioè la sommatoria della prova degli amici di Courchevel (Courchel X-Trail) e la nostra, vincono Delabarre e Gorry con lo stesso punteggio, seguiti da Merletti Armando. I tempi finali dimostrano la durezza di questo tracciato, ma al di là del risultato una grandissima soddisfazione per noi tutti vedere la gioia negli occhi degli atleti che concludevano la prova, estasiati e catturati dal fascino del Cervino; un arrivederci al prossimo anno.

Un ringraziamento particolare a Scuola Europa ed il suo Presidente dott. Mirko Planta, che da sempre sostiene il progetto. (Fabio Scipioni)

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.